giovedì 28 dicembre 2017

Dupree, bordata ad Harrison: "mai stato un leader"

In attesa di poter tornare a parlare solo di football giocato ecco un nuovo capitolo della saga “Harrison ai Patriots”. Ieri infattinon ha parlato solo il diretto interessato ma anche un suo ex compagno di reparto, Bud Dupree, e non c’è andato piano.
«Si è tagliato da solo- ha detto il lb confermando quanto detto anche da Maurkice Pouncey- è questo che è successo. Alla fine ha fatto un sacco di cose che non sono da Steeler. Non è colpa di nessuno nella squadra se è stato tagliato. Si è fatto tagliare, veniva qui e non faceva nulla per migliorarci».
Dupree se la prende poi con quei tifosi che non accettano la partenza di un loro idolo. «Guardo i miei profili Instagram e Twitter e la gente mi insulta come se io avessi fatto qualcosa. Gente che se la prende con coach Tomlin per averlo fatto partire, dicendo che ora dirà tutto il playbook, bè non l’ho visto ai nostri meetings quindi non so se sappia gli schemi».
Se possibile Dupree ci va ancora più duro dicendo di non accettare che l’ex compagno passi per vittima. «Pare sia andato ai Patriots per sputare in faccia a coach Tomlin e Mr Rooney. Di base ha sputato in faccia ai suoi compagni, perché per tutta la stagione si è stato mostrato come qualcuno diverso da quello che doveva essere, ovvero un leader».
Per l’ex compagno infatti Harrison era stato firmato per essere un mentore per lui e Tj Watt, ma la cosa non ha funzionato.
«Ha fatto capire dall’inizio di non volerlo essere. Noi provavamo a guardare a Deebo come un mentore. Gli abbiam dato la chance d’essere quello che veniva descritto prima del nostro arrivo qui. Appena arrivi vedi James Harrison e provi a imitarlo perché è un grande giocatore. Ma quando qualcuno non vuole condividere la propria esperienza con te o condividere conoscenze perché ha la sensazione che tu possa prendere il loro splendore o prendere le sue luci della ribalta, è così che ci si sente. Ci siamo trattenuti perché non volevamo metterlo in cattiva luce, lo stimiamo ancora come persona, come persona adoriamo ancora Deebo. E sentiamo che avrebbe potuto essere il leader che volevano che fosse, e sento che avrebbe potuto essere la persona che volevamo che fosse».
Dupree parla anche dei video degli allenamenti postati sui social da Harrison. «Non è che non ci volevamo allenare quanto lui, son gli stessi allenatori che non ce lo permettevano. Lui faceva questi video prima degli allenamenti sfidandoci, spostando l’attenzione su di noi. Noi abbiamo fatto scorrere tutto».
L’accusa più pesante arriva alla fine. «Potrebbe essere a quel punto in cui è così arrabbiato che probabilmente ha detto: va bene, non conosco davvero il playbook di quest'anno, ma sono pronto a portarlo per intero a Bill e lasciargli fare quello che vuole».

Prime parole da Patriots di James Harrison

E alla fine parlò James Harrison. L’uomo sulla bocca di tutti dopo il suo passaggio, post taglio, ai Patriots.
Lo fa con Gerry Dulac, firma della Post Gazzette di Pittsburgh, ed ammette d’aver chiesto per tre volte d’essere tagliato. La prima ad inizio stagione, l’ultima dieci giorni fa proprio dopo la sconfitta con New England.
Nessun rancore con la sua ex franchigia che ha fatto una «decisione per business» la stessa fatta da lui nel firmare con i Patriots. Ammette a riguardo d’aver avuto una piccola esitazione.
«Mi era stato detto che avrei avuto un quarto degli snaps, ma così non è stato- ha dichiarato Harrison al cronista- già dopo la prima settimana avevo detto che era chiara l’intenzione di far giocaree i più giovani e chiesto il rilascio. Ognuno sarebbe andato per la sua strada ma loro dicevano di avere un ruolo per me».
Ruolo che il linebacker ha trovato solo in week 6 contro Kansas City, lì accumula 15 snaps dei 40 totali giocati. «Dopo quella gara non ho più giocato ed ho smesso di chiedere il taglio».
La bocca che ha fatto traboccare il vaso è stata la sconfitta coi Patriots, gara in cui a detta del giocatore gli era stato preannunciato un grande utilizzo. «Non ho avuto un solo snaps, se non gioco nella gara più importante dell’anno tutte le parole precedenti erano senza valore».
Il giorno seguente il giocatore s’è recato dal coach Tomlin chiedendo per l’ultima volta il taglio. «Sarei pazzo a tagliarti visto la possibilità d’infortuni nel reparto» la risposta che riporta Harrison. Quest’ultimo come noto viene tagliato pochi giorni dopo, alla vigilia della gara con Houston.
«Mi è stato detto dal coach di tenermi in forma qualora fossero tornati tra un mese- conclude il giocatore- ma io non posso aspettare i se e non giocare. Non sono arrabbiato è solo business ed alla fine anche io devo fare decisioni a riguardo. Mi ha chiamato Boston e ci sono andato, non ho avuto notizie da Pittsburgh.
Il linebacker ha dichiarato d’aver chiamato il suo ex compagno e coach di reparto Joey Porter prima di firmare e di non aver ricevuto domande da parte di Bill Belichick  riguardo la sue ex squadra.

mercoledì 27 dicembre 2017

Conferenza pre Browns di Tomlin

Ecco il riassunto della conferenza settimanale dell'head coach di Pittsburgh. 

TURNO DI RIPOSO COI BROWNS?
La gara interna contro Cleveland non avrà senso a livello di risultato se, come previsto, New England si sbarazzerà dei Jets. Tomlin però ha parlato in questi termini del prossimo impegno. «Si può parlare a lungo del come gestire questa settimana ma la realtà è che c’è una partita di football. Il nostro obbiettivo è quello di giocare e vincere la gara. Siamo in fase di valutazione riguardo chi scegliere, utilizzare ed attivare. Ma non abbiate dubbi queste son le nostre aspettative. Quelli che metteremo in campo avranno il compito di vincere l’incontro. Abbiamo come obbiettivo il dominare l’Afc Nort e abbiamo un incontro divisionale casalingo». Nessuna indicazione riguardo eventuali starter da far riposare, l’unico che sarà certamente out è Antonio Brown.

BLITZBURGH IS BACK
Nella gara contro Houston la difesa ha raggiunto i 50 sacks stagionali. A Tomlin è stato chiesto cos’ha portato la difesa ad avere questa capacità di mettere sotto pressione il qb avversario. «Penso che il nostro impegno sia visibile. Qualche volta dall’interno della linea, delle volte dall’esterno. O con i linebacker e la secondaria come fatto da Hilton». L’head coach di Pittsburgh vuole poi sottolineare il valore di colui che attualmente è il miglior rusher della squadra, Cameron Heyward. «Non si può dire abbastanza per spiegare il suo contributo non in una singola gara, ma nell’intero anno. Spesso viene confusa a causa dei nostri schemi, lui è un end da 3-4 ma a livello di pressione interna vale un Aaron Donald o Geno Atkins. Sta avendo una stagione fantastica ed è comparabile a quella di quest’ultimi».

RUN DEFENSE SOTTO ESAME?
La nota negativa della gara con Houston è stata sicuramente la difesa contro le corse. Troppe le 176 yards concesse ad un attacco in netta difficoltà.
«Alcune sono dovute alla nostra volontà di limitare Hopkin. Non era una scommessa. Ero contento se in una gara con largo vantaggio loro sceglievano di correre. Non potevamo permettergli (ad Hopkins) di fare quello che gli abbiamo visto fare in passato». La scommessa ha pagato eccome, il miglior ricevitore della gara ha battuto un solo colpo a gara terminata e le corse avversarie non hanno scalfito la difesa.

SU RIDLEY
L’infortunio di James Conner ha costretto Pittsburgh a cercare un runningback per dare profondità al proprio pacchetto. Tomlin ha spiegato ieri perché la sua scelta sia caduta su Stevan Ridley, in grado di superare il teorico back up Fitzgerald Toussaint nel blow out di Houston e di collezionare 9 portate per 28 yards. «È stato bello averlo con noi e vedere il suo comportamento in partita. Continueremo a lavorare per trovare nuovi dettagli e ritagliargli un ruolo, riportandolo alla forma fisica necessaria. Questo è quello che ci aspetta ma non siamo dispiaciuti di quanto ha già fatto una volta chiamato in causa».
Tomlin aveva già parlato del fatto che era rimasto colpito dal runningback al suo Pro Day, di averlo seguito negli anni e di aver sempre voluto la possibilità di lavorarci insieme.

Il record di The Bozz

Il field goal con il quale Chris Boswell ha aperto la sfida natalizia contro i Texans lo ha portato ad eguagliare il precedente record di Gary Anderson.

Il successivo tentativo lo ha fatto entrare nella storia, mai nessun kicker di Pittsburgh aveva superato quota 33, record che resisteva dal 1985. Boswell attualmente ha un ruolino stagionale da 35/38. Il suo 92,1% lo fa risultare sesto tre kicker con almeno dieci tentativi. Il dato scende all’89,5% a livello di carriera. Il record attuale nella storia Nfl è detenuto dal rivale divisionale Justin Tucker con 90.09%.

martedì 26 dicembre 2017

Steelers Houston non è un problema

Embed from Getty Images
Netta e mai in discussione. E’ questa la miglior descrizione della vittoria di Pittsburgh in quel di Houston. Una “non gara” quella contro i Texans che si chiude 34-6. Pittsburgh ha assicurato il bye nei play off ed ora il coaching staff valuterà se far riposare dei titolari, e nel caso quali, contro i Browns nell’ultima partita di regular season.
La gara di ieri è stata veramente difficile da commentare, in vantaggio 20-0 al riposo Pittsburgh doveva solo valutare quando far entrare le riserve. La sola segnatura dei padroni di casa in avvio di ultimo quarto ha vanificato le speranze di effettuare un shoutout che manca da sei anni in casa Steelers.
Come previsto la faraginosa linea avversaria è stata un fattore di vantaggio per Keith Butler, la sua difesa ha messo a segno sette sacks, cui vanno aggiunti due turnovers.
In attacco da notare la risposta del pacchetto ricevitori alla prima gara senza Antonio Brown. Juju Smith Schuster si conferma un rookie dal brillante futuro, Martavis Bryant è ufficialmente un fattore e perfino Justin Hunter trova il tempo di segnare il primo td stagionale. La difesa conferma le incertezze sulle corse, Alfred Blue chiude con 108 yards su 16 portate ed è il secondo runningback in tre gare a superare quota 100. Nelle secondarie la notizia della serata è il ritorno di Joe Haden, poco giudicabile però un reparto che non può essere impensierito da un qb come Yates. 


lunedì 25 dicembre 2017

Tagliato James Harrison

Ieri Pittsburgh doveva liberare un posto a roster per il rientrante Marcus Gilbert, il prescelto è stato James Harrison.
Colui che è il recordman di franchigia per sack si era regolarmente allenato sabato. 39 anni da compiere il linebacker aveva avuto pochissimo spazio questa stagione, limitato anche da qualche infortunio di troppo.
Quest’anno aveva giocato solo 14 snaps, una miseria per un giocatore con la sua storia. L’ultima gara con la maglia di Pittsburgh rimarrà quella vissuta da spettatore “in divisa” contro New England. La sua ultima apparizione in campo sarà l’unico snap, il finale, giocato contro Baltimora. Il giocatore ha ringraziato tutti i tifosi e la franchigia sul proprio profilo instagram, il suo giocatore ha dichiarato che deciderà nei prossimi giorni riguardo al suo futuro.
Harrison non aveva fatto mistero di non gradire il suo ruolo marginale. L’ultimo highlight della sua carriera con gli Steelers rimarrà il sack, l’unico stagionale, messo a segno contro i chiefs.
Il linebacker era approdato a Pittsburgh da undrafted free agent nel 2002, con Pittsburgh ha giocato 177 gare, 107 da starter.

giovedì 21 dicembre 2017

Stagione finita di Conner, firmato Ridley

Martedì è stata una giornata movimentata per il roster degli Steeles. Pittsburgh ha infatti inserito in lista infortunati un runningback e firmato il suo sostituto. Come noto il primo è il rookie James Conner (foto), già operato per l’infortunio al ginocchio subito domenica contro i Pats. Quest’ultimo costatogli la parte finale della sua stagione da matricola.
Per sostituire il giocatore la franchigia ha messo sotto contratto Stevan Ridley, un terzo giro dei Pats al draft 2011. Proprio a Boston il giocatore ha passato le sue prime quattro stagioni nella lega, prima di iniziare un lungo via vai che lo ha portato nell'ordine a New York, sponda JetsAtlantaDenver e Minnesota. I Vikings lo hanno tagliato lo scorso ottobre, il giocatore deve ancora mettere a segno la prima corsa stagionale.

Oltre alle statistiche in carriera sulle portate (688 in totale con una media di 4,2) interessante l’opzione che offre per i ritorni di calcio, tallone d’Achille dello special team di Pittsburgh. 

mercoledì 20 dicembre 2017

Conferenza pre Texans di Tomlin

Ecco il riassunto della conferenza settimanale dell'head coach di Pittsburgh. 

IL MANCATO TD DI JAMES
Non poteva non essere questo un tema della conferenza di coach Tomlin. L’iniziale chiamata di td, rivista dagli arbitri in un incompleto, costata la vittoria a Pittsburgh. «Penso sia chiaro che la cosa vada rivista. Non è solo quella giocata. Una settimana si ed una no abbiamo le solite discussioni. Come membro della commissione Nfl riconosco che il nostro lavoro in off season non è stato esauriente»

TESTA A HOUSTON
Il tema con cui l’allenatore di Pittsburgh ha aperto la sua conferenza è stata la prossima gara, una scelta strategica e simbolica. «Per noi non si tratta di quello che è successo, si tratta di come possiamo andare avanti. Quello che abbiamo imparato, come miglioreremo per la prossima sfida che arriverà tra poco».
Non resta che attendere e vedere come reagirà la squadra al risultato con i Patriots, lo sapremo il girono di Natale. «Andremo avanti con il nostro solito programma- prima di far notare come la cosa sia insolita- non abbiamo perso molte partite ultimamente. Non ci siamo trovati a dover reagire da una sconfitta da settimane. Il modo in cui risponderemo ci definirà».

ALLARME GRONKOWSKI
Quella di domenica è stata l’ennesima gara in cui gli Steelers non hanno trovato un antidoto al tight end dei Pats. «Avevamo riposto molta attenzione su di lui, l’abbiamo anche raddoppiato a volte. È stato molot bravo come lo è stato il suo qb. Queste cose vanno riconosciute. Abbiamo cercato di limitarli, lui in particolare. Alcune volte abbiamo fatto scelte sbagliate negli schemi, altre a livello d’esecuzione. Loro hanno fatto le giuste giocate e dobbiamo complimentarci con loro».

L’INFORTUNIO DI BROWN
Risposta classica sull’infortunato eccellente di domenica, Antonio Brown. «So solo che sarà fuori questa settimana» la classica risposta del coach.

GRAZIE HUBBARD
La gara con New England era anche l’ultima da scontare per Marcus Gilbert, erano infatti quattro le partite di stop per uso di sostanze proibite. Tomlin ha voluto però elogiare il suo sostituto. «Sarei negligente- le sue parole- se non menzionassi il gran lavoro che Chris Hubbard ci ha dato in questo periodo. Soddisfatti della gran flessibilità che ci ha messo a disposizione». L’uomo di linea, free agent a fine stagione, ha ben sfruttato le occasioni fin qui avute.

Elogi anche per Jerald Hawkins. «Un giovane come Hawk è stato in grado di emergere e rendersi disponibile per del lavoro come extra tight end», Hawkins ha trovato spazio a roster in tutte e quattro le gare di sospensione di Gilbert, con il suo ritorno dovrebbe tornare nella lista inattivi domenicale.

Questa volta il finale è amaro. Vincono i Patriots

Embed from Getty Images
Se veramente Steelers e Patriots si incontreranno due volte quest’anno, come predetto da coach Mike Tomlin, sono quest’ultimi ad aver vinto la prima battaglia.
Lo hanno fatto in maniera controversa per alcuni, ma ciò che conta è che probabilmente ora a fronte della vittoria all’Heinz Field la “guerra” si concluderà in quel di Boston.
L’importante dopo questo 27-24 subito è il voltare subito pagina e giocare per arrivare a quel rematch. Sembrano in questa direzione le parole di Ben Roethlisberger «non mi piacciono le vittorie morali. Abbiamo perso la partita, non ci fa piacere, la stagione però non è finita».
Pittsburgh infatti ha ora da vincere la partita di Houston l’ultima gara di regular season per assicurarsi il bye nei play off. Lo dovrà fare senza Antonio Brown, infatti dopo il grave infortunio di Ryan Shazier, all’Heinz Field domenica, ha rischiato grossissimo anche Antonio Brown. Il ricevitore ha rimediato un serio infortunio alla parte bassa della gamba sinistra e salterà il resto della regular season. Della gara coi Patriots rimarrà il pazzesco finale con Juju Smith che trascina i suoi, sotto di tre, in redzone avversaria con una ricezione sul corto trasformata in 69 yards di campo. L’azione successiva rimarrà negli occhi di molti come il td della vittoria di James trasformato in un incompleto dagli arbitri. Pittsburgh avrebbe altre due chance di andare a segno la prima si tramuta in una ricezione da 3 yards di Heyward Bey, cui sussegue una gran confusione con Roethlisberger che vuole andare per lo spike e i coach invece che gli chiedono di giocare quella che diverrà l’azione dell’intercetto che chiude la gara. Pittsburgh esce dalla gara con la sensazione d’aver buttato un’occasione per battere finalmente i Patriots, il risultato era alla portata e la confusione finale può essere costata moltissimo. Resta il fatto che se il rematch avesse luogo la domanda cui non si ha ancora una risposta è sempre la solita, Rob Gronkowski. Rimane improbabile vincere concedendo 168 yards al playmaker dei Pats, specie in trasferta.


martedì 12 dicembre 2017

Solita vittoria sul filo di lana, altro titolo divisionale in bacheca

Embed from Getty Images
Una rimonta fantastica regala a Pittsburgh vittoria sui Ravens, anche se il 39-38 finale la dice lunga su come la difesa debba risintonizzarsi dopo aver perso Shazier, e titolo Afc North.
Il tutto finisce con il solito sospetto. Il field goal di Chris Boswell anche se questa volta a 42 secondi dal termine. Quarta vittoria sancita all’ultimo minuto di fila.
Vinta la gara la squadra ha pensato solo a celebrare il compagno costretto all’ospedale dopo l’intervento chirurgico di mercoledì, raggiunto in videoconferenza dai compagni nello spogliatoio.
Tornando alla gara non si può che partire dalla prova dell’attacco. Big Ben chiude con un 44/66 (record di franchigia) 506 yards 2 td, Brown riceve 213 yards e Bell sigla 3 td.
«Ben fa quello che deve fare, non viene mai scosso» racconta nel post gara il runningback di Pittsburgh.
L’attacco rimonta il deficit di 11 punti nell’ultimo quarto e permette di raggiungere l’ottava vittoria consecutiva, record di 11-2 in stagione conteso dalla prossima avversaria i New England Patriots.
«Faremo qualsiasi cosa per vincere una partita, servano trenta o tre punti» commenta Roethlisberger.
Al momento va ricostruito il gioco di corsa, i numeri di Bell sono infatti esaltanti grazie alle ricezioni, e più in generale una linea che ha concesso tre sacks ai Ravens.
In difesa si trona a concedere almeno 100 yards ad un runningback avversario da week 5, Leonard Fournette di Jacksonville. Le 120 yards di Collins sono la prova di quanto peserà l’assenza di Shazier. La secondaria dopo aver mostrato i soliti problemi anche contro Flacco si appresta ad affrontare l’esame più difficile. Tom Brady e compagni.


mercoledì 6 dicembre 2017

I Bengals hanno cercato d'infortunare Boswell?


Il filed goal decisivo di Chris Boswell a Cincinnati è successivo ad un off side fischiato sul primo tentativo di realizzazione da parte di “The Boz”. In quel frangente però il giocatore dei Bengals non ha frenato la sua corsa arrivando a contatto con la gamba kicker avversario. Quel contatto secondo Boswell è intenzionale e lo ha raccontato oggi ai reporter.
Secondo il diretto interessato infatti il cornerback avversario Josh Shaw non poteva non sapere d’essere in off side «non è affatto accidentale, se notate negli ultimi due anni di Nfl mote squadre l’hanno fatto. É successo ai Bills con Seattle, lo hanno fatto contro di noi i Ravens ed ora Cincinnati. Non puoi fare un off side del genere senza cercare un contatto con l’avversario».
Lasciamo che ognuno si faccia un'idea dell'entità del contatto e delle sue intenzioni, di certo ormai nelle gare tra Steelers e Bengals ogni contatto è sotto esame. 


Torna Sean Spence

Le note condizioni di Ryan Shazier e l’infortunio alla spalla di Tyler Matakevich hanno costretto Pittsburgh a tutelarsi nel reparto linebacker. Gli Steelers hanno così deciso di firmare un volto già noto, sean Spence, un linebacker draftato al terzo round del 2012 proprio dalla squadra gestita da Kevin Colbert.

Spence che dopo quella di Pittsburgh ha vestito anche le maglie di Titans e Colts sarà con ogni probabilità il back up di Vince Williams e L.J. Fort nella sfida con i Ravens.

Juju salta i Ravens per squalifica

Juju Smith Schuster salta ufficialmente la gara contro i Ravens. Al rookie infatti è stato negato infatti l’appello alla squalifica combinata per il blocco illegale su Vontaze Burfict nel Monday night di Cincinnati.
Il ricevitore nella stessa azione aveva ricevuto due flag, la prima per l’unnecessary roughness e la seconda per taunting, essendo rimasto in modo provocatorio a guardare l’avversario al suolo.   
La sospensione del giovane ricevitore significherà campo per Justin Hunter e non costringerà Pittsburgh a tagliare nessun giocatore per far spazio a roster al neo arrivato Sean Spence.

Conferenza pre Ravens di Tomlin

Le tematiche dopo la vittoria di Cincinnati purtroppo esulano dal risultato del campo. Sono due infatti i topi della conferenza di Mike Tomlin, eccone un breve riassunto

RYAN SHAZIER
La conferenza non poteva che partire dall’infortunio che ha colpito Ryan Shazier. Ha raccontato di averlo visitato dopo la gara in ospedale. «Ryan è un vero leader. Mi ha chiesto dei compagni di Vince (Williams ndr) in particolare. Abbiamo parlato di come si è svolta la partita e cose così. È stata una conversazione normale, non solo è un ragazzo duro, ha anche un grande spirito, e questo è un bene per lui e per la sua famiglia».
Nessun aggiornamento sule condizioni del linebacker è ancora disponibile.
Il giocatore non ha menzionato il suo futuro ma ha chiesto solo chiesto dei propri compagni. «Ci ha chiesto di superare questo momento e ha ricordato che lui è con noi. È quello che faremo».
Al coach di Pittsburgh è stato chiesto anche della reazione che ha avuto Williams al momento dell’infortunio del compagno di reparto. «Non sono affatto stupito, so quanto sono vicini entrambi, sono fratelli nella professione ma anche oltre. Quando metti quello che mettono loro la relazione va oltre la professione».

JUJU SMITH SCHUSTER

Altro tema era ovviamente la doppia flag chiamata a Juju Smith Schuster, per il blocco irregolare su Vontaze Burfict e per il successivo taunting. «Non dico altro di quanto riportato ieri dopo la gara, il suo comportamento dopo il colpo è più fastidioso del colpo stesso. Spesso questi momenti sono motivo di crescita. Quando ci ripensi hai l’opportunità di capire come essere più prudente. È molto più sportivo di quanto dimostrato, dopo il blocco doveva dimostrarlo». La reputazione che il giocatore si creerà è importante per il suo coach. «Deve lavorare duro per far capire che persona, non può accadere su una sola giocata come quella di lunedì».

martedì 5 dicembre 2017

Vittoria a Cincinnati ma paura per Shazier

Embed from Getty Images
Un altro field goal all’ultimo secondo di Chris Boswell permette a Pittsburgh di ribaltare lo svantaggio di 17 punti e sbancare il Paul Brown di Cincinnati. Quello che non può fare il nostro kicker purtroppo è far tornare in campo Ryan Shazier, costretto a lasciare il campo in avvio di match a causa di quello che pare un serissimo problema alla schiena.
In attesa di maggiori informazioni sullo stato di salute del nostro linebacker, le cui condizioni appaiono però meno gravi del previsto, annotiamo la terza vittoria sul filo di lana delle ultime quattro gare giocate.
Tra il 17-0 degli sgoccioli di primo tempo al 20-20, siglato con un fantastico drive da 80 yards chiuso con la solita connection “Ben to Antonio” a 3:51 dal termine, c’è la reazione d’una squadra che sa reagire alle avversità e che ormai sa cosa aspettarsi quando incrocia i Bengals.
«Gara pazza come capita sempre quando li incontriamo» commenta nello spogliatoio David DeCastro.
La certezza contro ogni avversario resta Antonio Brown che nonostante fosse in forse fino al calcio d’inizio chiude con 8 ricezioni 101 yards ed il td del pareggio.
Vittoria resa possibile anche dall’importantissimo sack di Bud Dupree sul drive successivo, Andy Dalton infatti non può chiudere un 3&2 ed i Bengals sono costretti al punt regalando la palla della vittoria al piede di Boswell.
Nota di merito anche per Le’Veon Bell che di fatto suona la sveglia per l’attacco di Pittsburgh due volte. Prima è infatti un suo screen a permettere di calciare il primo field goal agli sgoccioli del primo tempo, quando ormai pareva scontato chiudere il parziale senza punti sul tabellone. Poi siglail il td del 17-10 grazie all’ingenuità dei difensori avversari che danno perscontato la sua uscita dal campo dopo una ricezione da 10 yards a centrocampo,il runningback deve solo rallentare per camminare comodamente nella endzoneavversaria.
Gli Steelers riagguantano quindi i Patriots sul 10-2 e portano a 17-3 il loro personale record nell’attuale stadio di Cincinnati.
Come ormai da tradizione la gara tra Bengals e Steelers non può prescindere dai colpi duri e sporchi. A farne le spese però questa volta è proprio lui, Vontaze Burfict. Il linebacker di cincinnati è costretto infatti a lasciare l’incontro dopo un durissimo colpo del rookie Juju Smith Schuster che, non contento della flag rimediata, ne aggiunge un’altra per taunting.

Se l’attacco s’è preso un tempo prima di trovare il ritmo più negativa nel complesso la gara della difesa. Pittsburgh concede infatti per la prima volta nelle ultime otto gare più di 80 yards ai runningbacks avversari, il gioco di corsa avversario arriverà infatti a 130 yards totali. Due sacks nel quarto finale ad opera di Vince Williams e Bud Dupree mettono una pezza ad un reparto linebacker che ha evidentemente subito il colpo di perdere così Ryan Shazier. Nella secondaria da evidenziare il panchinamento di Coty Sensabaugh, colpevole su due td avversari, in favore del rookie Cam Sutton.